venerdì 24 settembre 2010

Biodiversità: la frutta antica

Comunemente quando si parla di minaccia alla biodiversità si fa riferimento alle specie selvatiche ma non tutti sanno che  anche numerose varietà agricole rischiano di scomparire per sempre.
Nel corso della storia, l’uomo ha “addomesticato” numerose specie utilizzando la loro variabilità genetica per selezionare varietà adatte alle diverse situazioni ambientali, creando i cosiddetti ecotipi.
Negli ultimi decenni per via della grande meccanizzazione dell’agricoltura e dell’ introduzione di nuove varietà dettate dal mercato, si è assistito ad un drastico calo di variabilità genetica e di conseguenza molte antiche varietà sono state irrimediabilmente perdute.
Con la scomparsa delle cultivar locali si perde irrimediabilmente non soltanto un ricco patrimonio genetico utile per il futuro ma anche un mondo di sapori, di conoscenze e di tradizioni tramandato da generazione in generazione.
Le antiche varietà di frutta hanno particolari caratteristiche organolettiche e nutrizionali, nonché una maggior resistenza alle diverse patologie, che le rende particolarmente adatte all’agricoltura biologica.
La  valorizzazione delle antiche cultivar comporta inanzi tutto la conservazione delle varietà a rischio di erosione genetica, attraverso per esempio la realizzazione di campi catalogo, quindi la loro riscoperta in cucina, la diffusione in mercati di nicchia e in attività agrituristiche. Da considerare inoltre che le antiche varietà costituiscono una riserva di germoplasma utile per la produzione di nuove varietà in grado di rispondere ai cambiamenti ambientali sempre in continua evoluzione.
Un esempio di campo catalogo è l’"Antico frutteto",  realizzato di recente (2009) a Carpegna valorizzando un terreno pubblico all’interno del centro abitato. Vi sono state messe a dimora 65 varietà di alberi da frutto e 9 varietà di viti, tutte reperite nel Montefeltro.
Io e Antonio Santini stiamo lavorando per la realizzazione del libro "Gli antichi frutti del Montefeltro e dell'Appennino Centrale", in questi anni abbiamo infatti ritrovato e in parte recuperato numerose varietà antiche.





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